La collezione

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Carlo Pepi, collezionista

Formatasi per la passione e la tenacia di Carlo Pepi, la collezione si sviluppa intorno a tre nuclei principali. Il primo si concentra intorno alla figura e all’opera di Fattori e di Lega e, piu’ diffusamente, dei Macchiaioli, per poi abbracciare l’attivita’ artistica dei cosiddetti ‘Post-Macchiaioli’. La viscerale attenzione per gli artisti toscani e per coloro che hanno trovato in questa terra un punto di riferimento artistico e culturale, nonche’ per gli aspetti storici e paesaggistici di questa regione, ha determinato la presenza di numerose opere di artisti toscani di avanguardia, soprattutto livornesi, molto spesso sostenuta da una conoscenza diretta e talora assidua degli stessi autori. La passione e la competenza del collezionista si sono orientate, parallelamente, verso artisti vissuti in Toscana e in territorio nazionale, ma anche all’estero.

Amedeo Modigliani, Donna seduta,

Amedeo Modigliani, Donna seduta, 1916. Matita su carta

L’attivita’ febbrile del collezionista, che ne ha conformato, sin dalla maturita’, l’intera esistenza, si e’ concretizzata nell’acquisizione di opere ‘di studio’, spesso di carattere grafico -preferibilmente disegni-. Opere di questo tipo, infatti, peraltro economicamente piu’ accessibili, sono realizzate dagli artisti, nella maggior parte dei casi, con finalita’ diverse dalla distribuzione e dalla vendita e rivelano le fasi preparatorie di opere destinate al committente o al pubblico. Sono spesso in grado di suggerire il processo stilistico-formale, mentale e talora persino ideologico che sovrintende all’opera degli artisti. Altra caratteristica non secondaria della Collezione Carlo Pepi e’ data dalla radicale indipendenza rispetto a qualsiasi canone prestabilito, che imprime alla raccolta un sapore vagamente sovversivo, accostando caparbiamente opere di artisti di grande fama e di artisti meno noti, o totalmente sconosciuti al pubblico o agli addetti ai lavori.

L’opera, realizzata da Silvestro Lega durante i suoi soggiorni crespinesi, ospite della famiglia Tommasi, simboleggia il legame culturale con questa terra, che il collezionista ha cercato di portare alla luce e valorizzare, nei molteplici valori che la natura dei luoghi, dei monumenti e la stessa storia esprimono.

Silvestro Lega, Chiesa di S. Michele a Crespina

Silvestro Lega, Chiesa di S. Michele a Crespina, olio su tavola

Il dipinto compariva sulla copertina del volume: Carlo Pepi, Crespina nella pittura dell’800, Centenario della presenza di Silvestro Lega a Crespina, Pisa, Pacini, 1986

E’ stato esposto nel 1995 nella prestigiosa cornice di Villa Il Poggio, a Crespina, in occasione della mostra e del catalogo: C. Pepi, Dagli albori della Macchia a Modigliani, [s.l., s.n.], Bandecchi e Vivaldi, 1995, Cat. Mostra Crespina, 1995

Sempre a Crespina e’ stato misteriosamente sottratto e non e’ stato ancora ritrovato, diversamente da altre opere del collezionista trafugate nel corso degli anni (v. a. Opere trafugate dalla raccolta Carlo Pepi, [s.l., s.n.], 2006).

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